Il noto programma televisivo di La7, Servizio Pubblico, condotto dal giornalista Michele Santoro, fa sempre discutere: non ultima la polemica scoppiata tra la Santanchè e il giornalista, sempre pungente, Marco Travaglio. Ovviamente, argomento principale è stato il classico “caso Ruby”, con l’ex Premier Berlusconi oggetto della discussione.
L’atmosfera, l’aria che si respira durante le puntate del format di La7, Servizio Pubblico, non è mai serena e tranquilla. Vuoi per la presenza di eccellenze del mondo politico, scelte e selezionate con arguzia e occhio vigile verso l’Audience, vuoi per la spiccata verve polemica del conduttore e giornalista salernitano Michele Santoro, e del suo ‘compagno di viaggio’, sempre presente, Marco Travaglio. Questa volta la polemica verte sulla nota vicenda denominata “Caso Ruby”, che ha visto coinvolto l’ex Premier Silvio Berlusconi, con la spalla del Cavaliere, una Santanchè quanto mai agguerrita e il giornalista in prima linea accusatoria.
Sempre uno spettacolo vedere il grintoso Travaglio alle prese con argomenti che tendono a fare chiarezza sul passato di Silvio Berlusconi, forse l’argomento più coinvolgente del panorama politico ed extra politico italiano degli ultimi vent’anni. Lo spettacolo e la polemica sono portati avanti con mano ferma e sagace da un Michele Santoro in forma smagliante, voglioso sempre di far sfociare polemiche tra gli ospiti in studio: infatti, stavolta è stato il “caso Ruby” a fomentare le discussioni, con una Santanchè quanto mai irascibile e intenzionata a difendere a spada tratta la propria icona politica. Proprio il conduttore ha spinto la Santanchè ad una prima reazione, ricordandole le dichiarazioni di Luigi Zanda, capogruppo del Partito Democratico, e in particolare quella molto schietta e chiara: “il Cavaliere è ineleggibile ed indegno della nomina di senatore a vita”. Il dibattito che ne uscito fuori è sfociato in una pesante diatriba tra Marco Travaglio, reo di aver commentato con pesanti accuse la dichiarazione, giustificandola con le “scappatelle con minorenni” del Cavaliere, e la reattiva Santanchè. Ma la reazione a catena è stata scatenata, ne prende parte anche il conduttore salernitano, che, infiammandosi, accusa la stessa esponente di Centro Destra di non rispettare le argomentazioni altrui e di interromperle continuamente.
Com’è ovvio, le opinioni del vicedirettore de “Il Fatto Quotidiano” non possono trovare riscontro positivo nei pensieri della Santanchè, infatti, il noto giornalista ha commentato, polemizzando che, sebbeno non debba essere processato lo stile di vita privata, esso non deve cozzare con la vita pubblica e le pubbliche cariche assunte. Inoltre, sottolinea Travaglio, riferendosi al “caso Ruby”, “In questo processo attaccano tutti i magistrati, ma manca la contro-storia. Quella della difesa”. Daniela Santanchè obietta: “il RubyGate è costruito sul nulla! L’unico scopo è quello di condannare Berlusconi, infatti, non esiste alcuna ragazza che abbia affermato di essere stata costretta a fare qualcosa contro la sua volontà nei chiacchierati festini di Arcore”.
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SUICIDIO ITALIA-STORIE DI ESTREMA DIGNITA’
L’Associazione Culturale Ticto in collaborazione con Own Air
presenta SUICIDIO ITALIA -STORIE DI ESTREMA DIGNITA’ Il docufilm che racconta come la corruzione, la debolezza e gli interessi delle classi dirigenti hanno condannato a morte un intero paese e con esso migliaia di lavoratori.
Anteprima nazionale
11 febbraio 2013
Teatro Ghione, ore 20.30
Via delle Fornaci, 37 ROMA
“La vicenda Alitalia non è la causa di tutti i mali del paese ma è la conseguenza dei mali del paese”
(Francesco Mengozzi ex amministratore delegato Alitalia – 26 settembre 2009)
Si terrà l’11 febbraio alle ore 20.30 la proiezione, in anteprima nazionale, del docufilm Suicidio Italia – Storie di estrema dignità, presso il Teatro Ghione di Roma.
Era il 2009 quando un gruppo di ex lavoratori Alitalia autoprodusse il docufilm Tutti giù per aria – l’aereo di carta sulla più grande “stangata patriottica”, ovvero la vertenza che portò al commissariamento, alla svendita della Compagnia di bandiera e alla nascita della nuova Alitalia/Cai.
Oggi lo stesso ideatore e produttore di Tutti giù per aria, Alessandro Tartaglia Polcini, assistente di volo in mobilità, è pronto per il secondo round.
Prodotto dall’Associazione culturale Ticto in collaborazione con Own Air, il nuovo docufilm dal titolo Suicidio Italia – Storie di estrema dignità, per la regia di Filippo Soldi, con Eugenia Costantini, riparte proprio da dove si concluse il precedente.
“Oggi a noi, domani a voi” gridavano profeticamente i dipendenti dell’ex Compagnia di bandiera.
Oggi quel domani è arrivato. Per tutti.
Gli autori, Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti e Andrea Cancellario, collaborando con alcuni ex lavoratori dell’Alitalia, oggi in mobilità, sono partiti da quell’esperienza, sentendo la necessità di aprire lo sguardo ad altre realtà lavorative del Paese. Sono andati ad osservare oltre l’invisibile, talvolta aprendo le porte chiuse dal silenzio dell’informazione. Hanno tentato di scavare dentro un sistema che sta tagliando posti di lavoro, erodendo diritti e annientando le speranze di intere generazioni. Hanno cercato di indagare gli effetti che la crisi ha prodotto sugli individui: la paura, la solitudine, la rassegnazione. Lo hanno fatto a colpi di umanità, prestando un’attenzione particolare alle persone, alla loro vita, ma guardando soprattutto alla loro estrema dignità.
Suicidio Italia è un viaggio dentro le ragioni della crisi.
Intrecciando immagini di repertorio, di manifestazioni, di interviste, con una sezione fiction, il docufilm ci racconta la crisi del Paese nella sua evoluzione più recente e più feroce.
Eugenia Costantini, interpreta il ruolo di se stessa, ovvero di una giovane attrice che prende progressivamente consapevolezza di questa cruda realtà. Sarà lei ad aprirci gli occhi e a guidarci verso una drammatica presa di coscienza.
Numerose sono state le voci autorevoli chiamate in causa a raccontare la loro opinione. Da Gianni Dragoni, che ha cercato di farci comprendere il “mostro” che stiamo affrontando e l’irresponsabilità della classe dirigente italiana, a Marco Travaglio, Paolo Barnard e Paola Musu con le loro posizioni estreme, passando poi per la lucidità e la chiarezza del pensiero di Dario Fo.
Il cantautore romano Luca Bussoletti, che ha firmato la colonna sonora di Tutti giù per aria,èinsieme a Riccardo Corso, autore e interprete delle musiche di Suicidio Italia.
Suicidio Italia un nuovo documentario per tentare di capire. Per provare ad alzare la testa.
In occasione dell’anteprima nazionale, la produzione, grazie alla collaborazione di giovani imprenditori del locale Biff di Roma, offrirà un servizio di rinfresco di benvenuto.
Scheda Tecnica
Suicidio Italia – Storie di estrema dignità
Anteprima nazionale: 11 febbraio 2013, ore 20.30
Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, Roma
Ingresso: contributo euro 10,00
Per info, contatti, materiale e interviste:
Ufficio Stampa Lemusepress:
Rita Salvadei e-mail: [email protected] cell.: (+39) 339 8954865
Susi Ciolella e-mail: [email protected] cell.: (+39) 342 6178528
Sito web: www.suicidioitalia.it dove è visibile il trailer del film in pop up
Facebook: www.facebook.com/SuicidioItalia Twitter: @Suicidio Italia #suicidioitalia
Le donne e internet: l’esperienza del parto
Molte donne raccontano l’esperienza del parto, sempre di più lo fanno pubblicando su internet i racconti delle loro avventure. Se pensiamo a navigare un po’ l’area semantica del parto attraverso il motore di ricerca di Google però, ci si accorge che le fonti di esperienza diretta sono veramente innumerevoli.
Quel che più colpisce, però, è il fatto che tra tutti i racconti che si possono navigare, nessuno sembra proporre una dinamica esperienziale simile all’altra. Questo punto è molto interessante per sotto due punti di vista ben distinti: da una parte la differenza massima aiuta a capire come umanamente un’esperienza non sia ripetibile e sia sempre unica (abbiamo appositamente affrontato un argomento così forte per l’emozionalità di chi si racconta in prima persona); dall’altro la varietà infinita delle fonti permette ad un utente di vagliare criticamente le informazioni in modo da trarne una media esaustiva per la sua necessità di informazione.
Così, calandosi nel ruolo di futuri padri, vogliamo informarci su cosa potrà voler dire per una madre il parto. Tra le miriadi di pagine a sfondo quasi esclusivamente rosa dell’universo femminile post-parto, ci imbattiamo in modo randomico in tutte le fasi del parto. C’è chi racconta con dolore i giorni del travaglio e chi li racconta con serenità; chi da più rilevanza invece al dolore del momento del parto e chi invece sostiene che un’epidurale è la soluzione migliore per non soffrire e soprattutto priva di controindicazione; chi ricorda il parto solo con dolore, chi solo con gioia.
Non mancano ovviamente gli approfondimenti tecnici delle madri attente e curiose che prima di partorire vogliono scoprire tutto sull’universo umano e la medicina. In questi luoghi si incontrano le informazioni più interessanti come l’opinione delle mamme sull’uso delle cellule staminali del cordone ombelicale, la loro conservazione e i vantaggi che prospettano per il futuro figlio.
Ogni racconto un taglio diverso, ogni racconto un sentimento diverso, ogni racconto un’informazione in più.
In due ore di navigazione tra blog, siti e forum siamo diventati molto esperti sull’argomento e quasi ci sentiamo di contribuire a qualche discussione.