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Le tipologie del Verdicchio dei Castelli di Jesi

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  • 30 Gennaio 2011

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi si può trovare in commercializzazione nelle seguenti versioni:

Spumante Metodo Charmat DOC

Spumante Metodo Classico DOC

Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC

Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito DOC

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi occupa un posto di rilievo tra i grandi vini della tradizione marchigiana; il suo nome deriva quasi certamente dal colore giallo-verdastro delle bucce delle uve utilizzate tradizionalmente in vinificazione.

Conosciuto fin dai tempi degli antichi romani, il Verdicchio ha attraversato, con alterne fortune, tutta la storia del nostro Paese passando dai fasti delle prime produzioni di qualità della seconda metà dell’800 alla grave crisi che colpì tutto il settore a causa della fillossera, dal grande successo commerciale degli anni ’50 e ’60, coinciso con l’introduzione della celebre bottiglia ad anfora, al conseguente appiattimento della qualità delle stagioni successive, fino al ritorno in grande stile degli ultimi decenni.

A partire dagli anni ’90 si è assistito ad un’autentica rinascita di questo vino, culminata nel 2010 con il conferimento della DOCG (dopo la DOC del 1968) al Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva e Classico Riserva, giusto riconoscimento per coloro che hanno continuato credere in questo vitigno arrivando ad estrarne un vino di grande personalità e longevità e a nobilitarne l’immagine anche a livello internazionale.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC nasce generalmente della lavorazione di uve a bacca bianca di Verdicchio al 100% anche se è ammesso l’impiego di altre uve, come il Trebbiano Toscano o il Malvasia Toscano, in percentuali non superiori al 15%. Il Verdicchio, inteso come vitigno, è diffuso anche in altre regioni italiane, ad esempio nel Lazio, in Toscana, in Abruzzo e in Umbria, ma solo sui colli dell’immediato entroterra marchigiano, in provincia di Ancona e Macerta, sembra aver trovato le sue terre d’elezione.

Qui, grazie ad un microclima favorevole e soleggiato, ai venti costanti che soffiano dall’Adriatico e impediscono il formarsi di umidità sulle bucce degli acini e a terreni argillosi e calcarei ricchi di nutrimento, esso può esprimere al massimo tutte le sue caratteristiche: innanzitutto un’eccellente longevità, che consente nelle annate migliori invecchiamenti anche di dieci o addirittura quindici anni, in secondo luogo una grande duttilità, che rende le uve di Verdicchio adatte a diversi tipi di lavorazione e consente di produrre ottimi spumanti (sia Metodo Classico che Martinotti), passiti e anche muffati.

Non meno apprezzate dai produttori sono le caratteristiche del vitigno più strettamente legate alla coltivazione e alla vendemmia, come la maturazione medio-tardiva piuttosto costante e la produzione vigorosa e abbondante, cui fanno da contraltare però una certa sensibilità alla botrite e all’oidio e una predilezione per le forme di allevamento allungate che rendono difficoltosa la meccanizzazione integrale.

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi si presenta all’occhio giallo paglierino, con sfumature verdi o dorate a seconda dell’invecchiamento, complesso all’olfatto, con note floreali e fruttate, di cui distinguiamo la pesca, la mela, i lievi aromi agrumati, e con caratteristici sentori retro olfattivi di  mandorla amara. Elegante, armonico e di buona struttura al palato, è curioso notare come nella versione Classico, prodotto in una porzione ancora più ristretta del territorio jesino, siano presenti una spiccata mineralità o sapidità a seconda che provenga dalla vallata sinistra o destra del fiume Esino.

Per informazioni o vendita Verdicchio dei Castelli di Jesi online, contattare l’enoteca Le Cantine Dei Dogi al nr. 0415489920.

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