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“L’ Infanzia Ferita”, focus in Senato sui diritti dei bambini

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  • 21 Giugno 2014

Blundo (Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza – M5S): “Riportare l’attenzione su minori e adolescenti“. Palmieri (Presidente  Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare): “I bisogni non posso aspettare e i diritti devono ricevere una risposta

 

La Scuola e l’infanzia Ferita. Prospettive di collaborazione“. È questo il titolo del Convegno organizzato in Senato dalla Senatrice del Movimento 5 Stelle, Rosetta Enza Blundo (Vice Presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza). Obiettivo di questo incontro che, ha visto tra gli altri la partecipazione del garante per l’Infanzia Vincenzo Spadafora, del Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare Vincenza Palmieri e il Presidente del Consiglio Nazionale del’Ordine degli Assistenti Sociali Silvana Mordeglia, è stato quello di mettere in primo piano gli aspetti inerenti la difesa dei bambini e degli adolescenti dagli effetti della crisi economica e familiare. E creare un confronto tra operatori del settore e rappresentanti di scuole e associazioni affinché si aprano delle “prospettive di collaborazione”.

Un confronto necessario – spiega la senatrice Blundo – per offrire al mondo della scuola una maggiore conoscenza delle diverse problematiche che riguarda anche l’allontanamento dei minori dalle famiglie d’origine e la loro permanenza nelle strutture. Tema questo su cui i convenuti hanno riportato fatti, condizioni e soluzioni contrastanti. Il dibattito è inoltre risultato necessario per evidenziare i punti di forza e di debolezza nell’attività di inclusione sociale, di sostegno e di prevenzione al fine di arginare la dispersione scolastica. Purtroppo i dati su questo fronte sono preoccupanti: vanno oltre il 40 per cento. Si tratta di un fenomeno diffuso in tutta Italia che non è legato solo all’aspetto economico ma anche a una perdita di valori. E allora di fronte a questa crisi non possiamo rimanere indifferenti, dobbiamo porci delle domandi e iniziare a dare delle risposte“.

E’ per questo motivo – prosegue Blundo – che mi batto affinché la tematica della tutela dei minori resti sempre sotto i riflettori, soprattutto laddove sono assenti professionalità che operano al meglio. Purtroppo anche la legislazione in alcuni punti appare lacunosa in quanto alle volte consente addirittura di agire a danno dei minori stessi. In sostanza: manca un Ministero della Famiglia. Una struttura organica che con la sua presenza raccordi tutte le forze in campo ottimizzando le energie e colmando tutte le mancanze“.

Sulla stessa linea della Senatrice l’intervento del presidente dell’Inpef, Vincenza Palmieri: “Le politiche di Governo devono fare maggiore attenzione a quelle che sono le priorità cercando di ottimizzare le proprie risorse. Le famiglie hanno bisogno di politiche alloggiative, di quartiere e soprattutto di norme che possano garantire la gestione dei diritti umani e dei diritti dei bambini! E’ ora di ristabilire le priorità perché i bisogni non posso aspettare e i diritti devono ricevere una risposta“.

In merito alla dispersione scolastica – prosegue Palmieri – non posso fare a meno di segnalare dati allarmanti. E’ in atto una vera e propria diaspora che dai corridoi delle scuole procede verso quelli delle Asl. Come si può accettare un fenomeno del genere? Riprendiamo in mano quella che è la vera missione degli educatori e andiamoci a riprendere tutti questi dispersi nei corridoi delle scuole e dei centri di neuropsichiatria infantile! Non è accettabile che venga fatta una delega del sistema scolastico al sistema sanitario. Questa non è la strada da percorrere. Stiamo medicalizzando ciò che può essere attenzionato, come ha giustamente affermato la senatrice. Allora che fare? Aumentiamo il tavolo delle possibilità e portiamo avanti le esperienze positive. Ottimizziamo i fondi e diamo la possibilità affinché le buone intenzioni possano essere applicate e moltiplicate. Non dobbiamo dimenticarci che l’obiettivo e mettere il bene del bambino al centro del nostro interesse“.

 

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Convention Nazionale: “Il Sistema delle Case Famiglia in Italia”

È ormai alle porte la 3^ edizione del Convegno Nazionale su “Il sistema delle Case Famiglia in Italia – per adolescenti, donne sole, minori non accompagnati, alto contenimento, anziani, “doppia diagnosi”.

 

“Un bambino non solo è prezioso perché è il futuro della nostra società ma è prezioso nel presente perché è il centro dei nostri affetti – racconta la Presidente INPEF, Prof.ssa Vincenza Palmieri – ma prezioso, purtroppo, lo è anche per il malaffare: quello piccolo delle rette,  quello grande delle compravendite e quello grandissimo dell’abuso da parte di scellerati adulti che hanno sempre più spazio con l’aumento della povertà mondiale…”
I ragazzi che permangono nelle Case Famiglia costano allo Stato più di quanto costerebbe prendersi cura di quella famiglia a cui il minore viene sottratto per la “protezione” del minore stesso. Se non è contestualmente predisposto ed agito un sostegno alla Famiglia, la sottrazione del minore rimane un’ulteriore lacerazione nella storia delle vite coinvolte. Allo stesso modo, l’adolescente madre, i figli della mafia, i cosiddetti psicotici che nessuno vuole, sono tutti fantasmi sociali senza voce. A cui dobbiamo restituire la vita. Li troviamo nelle case famiglia, qual è il loro presente? Quale il futuro? Come possiamo far sì che tale permanenza rappresenti comunque un’esperienza transitoria e non ulteriormente devastante? Come dare anche famiglia ed affetti a chi la famiglia l’ha persa in mare o non l’ha mai avuta?”.

 

Per rispondere a tali quesiti, saremo lieti di ospitare relatori illustri ed esperti che condivideranno le proprie testimonianze: Prof.ssa Vincenza Palmieri, Presidente Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare, Dott.ssa   Amelia Izzo, Mediatrice Familiare-Tutore minori per il Tribunale per i minorenni di Napoli, Dott. Carlo Fedele,  Presidente Coop. Sociale ”Araba Fenice” e Responsabile di Comunità ad Alto Contenimento, Cons. Avv. Donatella Cerè,  Cassa Forense di Roma, Prof.ssa Roberta Lombardi,  Esperta in Psicologia Giuridica, Psicoterapeuta e Giudice Onorario presso  Tribunale per i Minori di Roma, Dott.ssa Giovannna Sammarco,   Assistente Sociale – Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali del Lazio, Dott.ssa Antonella Baccalaro,  Direttore del Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio Assistenziali dell’Ovest Ticino Romentino (Novara), Avv. Eleonora Grimaldi – Curatore Speciale Tribunale per i Minori di Roma, Padre Rovo, Associazione Volontari della Casa Famiglia “Capitano Ultimo”, Dott.ssa   Stefania Petrera, Pedagogista- Giudice Onorario c/o la sezione minori della Corte d’Appello  di Roma , Avv. Francesco Miraglia,  Cassazionista-penalista, esperto di Diritto di Famiglia e Diritto Minorile, Dott.ssa Rita Colavecchi, già Dirigente Scolastico, Avv. Francesco Morcavallo,  già Giudice Tribunale per Minori di Bologna, Dott.ssa Gabriella Maffioletti,  Consigliere Comunale del Comune di Trento, Dott.ssa Antonella Lombardi,  Educatore professionale, i ragazzi e gli operatori della Casa Famiglia IL FANCIULLINO, già premio Pedagogia Familiare 2013, con la lettura di un brano della Dichiarazione dei Diritti Umani, Maria Bisegna, Presidente dell’Associazione Nonne e Nonni Penalizzati dalle Separazioni, Dott. Silvio De Fanti, Vice Presidente del Comitato Cittadini per i Diritti Umani, Dott.ssa Maria Matano, Psicoterapeuta, Supervisore Comunità Minorili Area Penale Associazione ”Anthea” di Caserta

 

Il Convegno si terrà venerdì 4 e sabato 5 aprile – dalle ore 10.00 alle 18.00 – ed è in accreditamento presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.

 

Un appuntamento da non perdere, per creare una Rete Sociale e mantenere la luce dei riflettori ben puntata sui Diritti Umani, con particolare attenzione ai Diritti dei Bambini.
Perché “Per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”.

 

La Redazione INPEF

 

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“La Terra dei Fuochi brucia di impegno sociale”

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  • 21 Febbraio 2014

Brucia di un fuoco che illumina, rischiara, scalda. Così come la gente che la abita,  la ama e  la protegge.

Quando le Riforme Sociali sono una realtà e gli Amministratori si dimostrano sensibili e lungimiranti, il Bene Sociale, la Giustizia ed il Sapere si incontrano, dando vita ad un richiamo a cui non si può resistere

I Sindaci e le Giunte dei Comuni di Piedimonte Matese, San Potito Sannitico, Baia Latina, Pratella, Valle Agricola, Alife, Santa Maria Capua Vetere, Alvignano, Carinola, Gioia Sannitica, Faicchio ed il Parco Regionale del Matese, con l’adesione al Programma “Mai più un bambino…”, affermano quel “Coraggio di Vincere” necessario di cui di cui la Prof.ssa Palmieri parlava già nel 2007 – nell’omonima pubblicazione – e che rappresenta lo spirito di fondo da cui nasce lo stesso Programma.

…  vincere è possibile – si legge. – Certo, è più semplice aspettare che qualcosa accada. Ma aspettare rende tristi e può portare al fallimento. Mentre aspettiamo c’è sempre qualcun altro che sta decidendo e agendo per noi. Per cambiare, per migliorare per vincere – qualunque sia la nostra battaglia – è necessario fare, comunicare, chiedere tentare, mettersi in gioco, decidere, agire e raccogliere – step by step – le nostre piccole vittorie. Perché per vincere ci vuole coraggio. Ed il coraggio è la nostra libertà”.

Questi Comuni, dunque, affermano proprio questa stessa libertà condividendo i punti fondamentali del Programma sulla tutela dei Minori in merito ad interventi di screening diffuso in ambito scolastico, sul divieto di sottoporre i Minori al TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) o di somministrare psicofarmaci ai bambini ricoverati in Case Famiglia come prassi di contenimento, circa il controllo sull’accanimento diagnostico e terapeutico con psicofarmaci verso bambini in condizione di disagio familiare, sociale, scolastico e/o ambientale, promuovendo l’istituzione di una Commissione di vigilanza e monitoraggio in ambiti inerenti i Minori in condizioni di disagio e la creazione di un database sui Diritti Umani Negati e sugli abusi e maltrattamenti ai Minori d’Italia

Per questa ragione, gli stessi Comuni patrocinano l’evento importante organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare che si terrà il 22 febbraio 2014 – ore 15.30 – a Piedimonte Matese, presso il Museo Civico R. Marrocco: il Convegno “Nuovi saperi: metodologia di studio e tecniche per imparare come prevenzione e terapia delle Difficoltà di apprendimento.  Adolescenti e abuso di psicofarmaci”, con l’intervento  della Prof.ssa Vincenza Palmieri, dell’Avv. Francesco Miraglia, della Principessa Amelia Izzo d’Aragona, della Prof.ssa Paola Gravela e del Vice Presidente Inpef Dott. Pier Bonici, oltre alla graditissima presenza dell’Avv. Enzo Cappello, Sindaco di Piedimonte e  della Dott.ssa Raffaella Martino, Direttore Scientifico del Museo Civico.

Quando il fuoco brucia e l’impegno è tanto, ecco che si muovono tutte le forze in gioco. Così, gli studenti del Liceo Psicopedagogico incontreranno in mattinata l’INPEF presso l’Aula Consiliare del Comune di Alvignano, per sottoporre domande circa il loro presente e futuro, circa i valori che devono animare la loro terra e la loro vita; così come, nel pomeriggio, invece, nel momento più Istituzionale, verrà a portare il proprio sostegno anche la Consigliera del Comune di Trento Gabriella Maffioletti, grazie al cui interessamento il Programma “Mai più un bambino…” è stato oggetto di delibera comunale.
Sarà, inoltre, graditissima l’annunciata presenza dell’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem, nelle persone di Maurizio Palmisano, Luogotenente del Gran Priore d’Italia, e dell’Ambasciatrice per l’America Latina Nidia Yaneth Garcia.

Un fuoco che brucia in tutta Italia e che guarda lontano, dunque, quello delle Riforme Sociali; perché “per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte, non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli” (Vincenza Palmieri)

 

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Riforme Sociali a Piedimonte Matese con l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare

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  • 19 Febbraio 2014

“Per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte,

non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”.

(Vincenza Palmieri)

 

COMUNICATO STAMPA

Le Riforme Sociali previste dal

Programma Nazionale  “Mai più un bambino…”approvate in altri  11 Comuni Italiani.

Saremo, per questo, il  22 Febbraio 2014 a Piedimonte Matese (CE) – ore 15.30 – per sancire l’impegno istituzionale assunto.

 

 Dopo i Comuni di Limena, Strambino,  Baia Latina, Piedimonte Matese, San Potito Sannitico e Trento non potevano mancare, fieri:

Pratella, Valle Agricola, Alife, Santa Maria Capua Vetere, Alvignano, Carinola, Gioia Sannitica, Faicchio ed il Parco Regionale del Matese.

I cambiamenti devono essere istituzionali. E c’è bisogno di atti pubblici condivisi, forti, politici e politicizzati. Soprattutto, politicizzanti. Devono, infatti, provenire dalle Istituzioni e raggiungere il territorio. Per arrivare dove è naturale che arrivino: intorno ai nostri bambini”.

Queste le parole pronunciate tutte d’un fiato dalla Prof.ssa Vincenza Palmieri, ideatrice del Programma “Mai più un bambino…” che sta coinvolgendo e travolgendo tantissimi Comuni italiani, dette in un soffio e spinte lontano, fino al cuore delle Giunte e dei Consigli Comunali Comunali.

 

Decine di Sindaci hanno condiviso i punti fondamentali del Programma:

–  Tutela dei Minori in merito ad interventi di screening diffuso in ambito scolastico

–  Divieto di sottoporre i Minori al TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio)

–  Divieto di somministrare psicofarmaci ai bambini ricoverati in Case Famiglia come prassi di contenimento

–  Controllo dell’accanimento diagnostico e terapeutico con psicofarmaci verso bambini in condizione di disagio familiare, sociale, scolastico e/o ambientale

–  Creazione di una Commissione di vigilanza e monitoraggio in ambiti inerenti i Minori in condizioni di disagio

– Creazione di un database sui Diritti Umani Negati e sugli abusi e maltrattamenti ai Minori d’Italia

 

Quando tutto  questo è   finalmente formalizzato  all’interno di ufficiali documenti di Enti e Governi, significa che è davvero in atto quel cambiamento chiamato riforme sociali.

Per questa ragione, la Presidente dell’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare,  prima firmataria della Petizione,  sarà  il 22 febbraio 2014 – ore 15.30 – a Piedimonte Matese, presso il Museo Civico R. Marrocco, al Convegno “Nuovi saperi: metodologia di studio e tecniche per imparare come prevenzione e terapia delle Difficoltà di apprendimento.  Adolescenti e abuso di psicofarmaci”; per incontrare Capi di Istituto, studenti, Autorità e sancire con forza, ancora una volta, l’impegno   contro la medicalizzazione dell’insegnamento.

Insieme a coloro con cui, da sempre condivide battaglie ed impegno civile: il noto avvocato Francesco Miraglia, la Principessa Amelia Izzo d’Aragona, l’esperta prof.ssa Paola Gravela ed il Vice Presidente Inpef dott. Pier Bonici.

Presenzieranno, inoltre, l’Avv. Enzo Cappello, Sindaco di Piedimonte e  la Dott.ssa Raffaella Martino, Direttore Scientifico del Museo Civico.

Al mattino, l’INPEF incontrerà centinaia di Studenti del Liceo Psicopedagogico presso l’Aula Consiliare del Comune di Alvignano.

L’evento ha ricevuto l’adesione dei Comuni dell’Alto Casertano, degli Istituti Psicopedagogici e dell’Associazione delle Camere Minorili “Il Faro” di Santa Maria Capua Vetere, nonché il patrocinio morale dell’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem Priorato Generale d’Italia, Gran Balivato della Magna Grecia.

È proprio così:

 

“Per far cambiare il vento, bisogna soffiare forte,

non bisogna fermarsi mai e non si può essere soli”.

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“I Malamente” – Le nuove marginalità: ragazzi messi alla prova

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  • 1 Novembre 2013

“I Malamente” Le nuove marginalità: ragazzi messi alla prova.
di Vincenza Palmieri, Eleonora Grimaldi, Francesco Miraglia – (Armando Editore 2013)

Prefazione di Capitano Ultimo

Dirompente, coraggioso, innovativo.

Non si può che definire così l’ultimo volume di Palmieri, Grimaldi e Miraglia dall’evocativo titolo “I Malamente”.

Il termine, con cui si indica un modo sbagliato, non opportuno o sconveniente di agire, un comportamento deplorevole, una condizione infelice è sempre stato associato all’ idea di una persona poco raccomandabile cui non era opportuno affiancarsi.

Un concetto ormai entrato nell’ uso comune che gli autori hanno voluto riprendere, con amore e un pizzico di polemica, per andare nella direzione opposta. Da sempre, e ora più che mai, il cattivo viene associato ad una mente malata; motivazione per cui si riempiono le case famiglia e le comunità di giovani a cui somministrare terapia psicofarmacologica: “o reo, o malato”. O bianco o nero, in quell’ assenza di sfumature che è invece propria della variabile adolescenziale.

Gli autori, dunque, si schierano proprio contro tale stigma, capovolgendone il significato.

“I Malamente”, oggi, sono ragazzi fuori dai margini dell’ascolto, allontanati da una scuola che li perde e non va riprenderseli, costretti, obbligati o decisi ad avviarsi verso una carriera di devianza, prima, e malattia, dopo.

“Cambiare il corso dei destini può essere un gioco. Un progetto letterario non è una guerra ma certamente, noi, vogliamo rappresentare una sfida”.

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Quando la solitudine è curata a suon di psicofarmaci: intervista a Vincenza Palmieri

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  • 23 Agosto 2013

A Ferragosto il disagio non va in vacanza. Il Team di “Vivere Senza Psicofarmaci®” evita un TSO e supporta una grande quantità di richieste di aiuto.
Ferragosto, periodo di festa e di spensieratezza … ma non per tutti. Spesso proprio in questa giornata, le persone più “sensibili” percepiscono ancor più la solitudine. Il loro malessere cresce e si acutizza. Alcuni manifestano il dolore attraverso gesti eclatanti, violenze verso gli altri o verso se stessi. Altri, “semplicemente”, implodono in una sofferenza dilatata dal caldo e dall’assenza del rumore della città. Nel silenzio e nell’afa, il proprio dolore è un urlo assordante che non può cadere nel vuoto.
Ed è proprio in questo contesto che ha agito, lo scorso 15 agosto, il Team del programma “Vivere senza Psicofarmaci ®” di Roma, presieduto dalla prof.ssa Vincenza Palmieri (formato da medici specialisti in varie discipline, neurologo, psicologo, pedagogisti familiari, educatori, avvocati, ecc…), intervenendo in varie situazioni di disagio ed evitando anche un TSO.
“E’ stato un momento importante quello vissuto ieri dal punto di vista umano – spiega la prof.ssa Vincenza Palmieri – in quanto ci deve fare riflettere sul fatto che il disagio non si spegne nei periodi di vacanza, anzi. E’ importante sapere che sul territorio esistono specifiche Associazioni o Enti che operano 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, come appunto “Vivere Senza Psicofarmaci®” che da tempo propone un progetto alternativo a cure psichiatriche invasive supportando coloro che, in accertate condizioni, vogliano e possano dismettere l’abuso di psicofarmaci proponendo un intervento multidisciplinare e gestendo – come in questo caso – le richieste di aiuto.
Non un telefono rosa, né azzurro, né viola ma assolutamente bollente. Sempre più spesso, purtroppo, si tende a far ricoverare il malato psichico ma anche la persona che dimostra un “momentaneo scompenso”, in quei reparti per la diagnosi e cura psichiatrica che farebbero rabbrividire Basaglia e quanti ancora pensano che in Italia i manicomi siano stati chiusi. In Italia è attiva e quotidianamente applicata la contenzione tramite fasce di cuoio bianche che legano il paziente – mani e piedi – al letto. Come quelli che ho visto in questa estate. E quando questa pratica è interrotta, ci sono i bombardamenti chimici – gli shock tramite somministrazione di bombe psicofarmacologiche .
I più colpiti: i tossicodipendenti, i giovani portatori di disagio, pronti ad essere avviati , da una carriera di tossicodipendente a quella di malato di mente, comunque consumatore di droghe, se non di strada, …di ospedale!
Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate proprio nella settimana clou delle feste del ferragosto, da diverse zone d’Italia, ed anche contatti tramite il sito o i social network. Erano ragazzi o genitori. Ed anche figli!
Se d’inverno la bufera attraversa le famiglie per il tramite delle “diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento”, con una “pandemia di dislessici”, d’estate il caldo, la solitudine e la miseria si trasformano in “psicosi”. Non serve certamente un mini manicomio territoriale (vedi Stop OPG), ma non basta neanche un amico.
L’esperienza di questi giorni, infatti, sarà capitalizzata in un progetto di assistenza ed aiuto che andiamo a strutturare con le Istituzioni e le Amministrazioni Locali in primis. Per evitare che una richiesta di aiuto o un bisogno di assistenza sanitaria o sociale si trasformino in una carriera psichiatrica o giudiziaria senza fine. Perché la solitudine o la non conoscenza non diventino mai più una malattia.”

Il Programma Vivere senza psicofarmaci spiegazione (http://www.viveresenzapsicofarmaci.it)

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