Una sede prestigiosa e attesa da molti anni: Palazzo Bruschi Falgari ospita da sabato 24 novembre la nuova biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”. A inaugurare la struttura intitolata al poeta e scrittore tarquiniese il sindaco Mauro Mazzola, il presidente della Commissione Consiliare Cultura Angelo Centini e il critico letterario Massimo Onofri, direttore del “Premio Tarquinia Cardarelli” – in programma venerdì 7 e sabato 8 dicembre -, autore di una breve lezione sull’importanza nella letteratura italiana di Cardarelli. Centinaia i cittadini presenti alla cerimonia. La biblioteca è situata al primo piano, occupa una superficie di oltre 700 metri quadrati, suddivisi in stanze con pareti e soffitti affrescati, ed è accessibile anche alle persone diversamente abili con un ascensore. Presenta un locale dedicato alle attività ludiche per bambini e una moderna sala computer con postazioni internet. «Abbiamo raggiunto un traguardo straordinario. – ha affermato il primo cittadino – Palazzo Bruschi Falgari era finito nel degrado. Lo abbiamo restaurato e adesso riconsegnato ai tarquiniesi, come luogo di divulgazione della cultura e della conoscenza. Un merito che va condiviso con tutta l’Amministrazione e, in modo particolare, tra l’assessore Anselmo Ranucci e il presidente della Commissione Cultura Centini. Tra pochi mesi sarà pronta anche la piscina, un’altra opera che Tarquinia aspetta da più di trent’anni». «Siamo arrivati qui grazie alla determinazione di quest’Amministrazione che, nonostante i tagli dello Stato, incapace di aiutare i Comuni virtuosi, ha continuato a investire risorse nella cultura», ha affermato il presidente della Commissione Consiliare Cultura Centini, che nel suo intervento ha ricordato la figura del cittadino tarquiniese Bruno Blasi, recentemente scomparso e grande studioso di Cardarelli, per poi aggiungere: «Non consegniamo alla città solo una biblioteca ma un importante luogo di aggregazione sociale. Ringrazio le tante persone che hanno lavorato per realizzare questo progetto: dagli architetti alle maestranze locali che hanno svolto il restauro, dai dipendenti comunali agli operai e alle studentesse del corso universitario di Lingue per il Turismo e che hanno effettuato il trasloco. Non vogliamo fermarci e il prossimo obiettivo è aprire la pinacoteca e il museo del territorio».