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Christophe Rabatel: leadership che ridefinisce il retail in Italia

Da Deloitte a Carrefour, Christophe Rabatel ha costruito una carriera che riflette il suo impegno per l’innovazione e la sostenibilità. Oggi, come CEO di Carrefour Italia, sta plasmando il futuro dell’azienda e del settore retail, a dimostrazione che la leadership può essere sinonimo di responsabilità sociale e ambientale

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Gli studi e l’esperienza in Deloitte

Nativo di Grenoble, Christophe Rabatel ha intrapreso un viaggio professionale che lo ha portato a diventare CEO di Carrefour Italia. La sua carriera, caratterizzata da ruoli di responsabilità crescente, lo ha reso un leader riconosciuto nel settore retail. Dopo aver conseguito la laurea presso l’ICN Business School di Nancy nel 1993 e un MBA all’Indiana University of Pennsylvania nel 1994, Rabatel avvia il suo percorso professionale nel 1995 presso Deloitte. Qui lavora come consulente aziendale tra le sedi di Parigi e Montreal, fino a diventare Senior Manager. Nel 2004, entra nel gruppo Carrefour, dove rapidamente assume ruoli di crescente responsabilità. La sua carriera in Carrefour lo porta a ricoprire posizioni chiave, tra cui Direttore Finanziario in Turchia nel 2006 e Business Controller in Francia nel 2009. Nel 2015, viene nominato Direttore Esecutivo, gestendo le operazioni regionali, prima di trasferirsi a Varsavia nel 2018 come Direttore Esecutivo per Carrefour Polonia.

Carrefour: innovazione e sostenibilità i pilastri della gestione Christophe Rabatel

Nel 2020 viene nominato CEO di Carrefour Italia, dove sviluppa una strategia fondata su franchising, riposizionamento dei prezzi e ristrutturazione dei punti vendita. Sotto la sua leadership, Carrefour Italia non solo ha innovato, ma ha anche ricevuto riconoscimenti significativi nel settore. Nel 2022, Christophe Rabatel entra nella lista dei 100 Top Manager stilata da Forbes Italia, riconoscendo il suo impegno per l’innovazione e l’ambiente. L’anno successivo, riceve il premio ai CeoforLife Awards come eccellenze della sostenibilità. Membro del consiglio esecutivo dell’intero Gruppo Carrefour, il manager continua a dimostrarsi un leader visionario, capace di guidare l’azienda verso le sfide future, con un occhio sempre attento alla responsabilità sociale e ambientale.

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Marco Tripi: innovazione e leadership nel panorama italiano dell’ICT

Dal 2005, Marco Tripi è l’Amministratore Delegato del Gruppo Almaviva, un’azienda che ha trasformato in un leader della trasformazione digitale. La sua carriera, iniziata nel marketing di BNL Multiservizi, è un esempio di successo imprenditoriale e innovazione nel settore ICT.

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Gli incarichi attuali

Marco Tripi, dal 2005 Amministratore Delegato del Gruppo Almaviva, è un imprenditore e dirigente d’azienda italiano con una vasta esperienza nel settore ICT. Sotto la sua guida, Almaviva è diventata un leader nella trasformazione digitale, con un fatturato che ha superato il miliardo di euro nel 2022 e una presenza globale con oltre 40.000 dipendenti. Tripi ha anche fondato Almawave, un’azienda specializzata in tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’analisi del linguaggio naturale, che è stata quotata in borsa nel 2021. La sua visione imprenditoriale continua a spingere Almaviva verso nuove frontiere tecnologiche, con investimenti in fintech, trasporti e altre aree innovative.

Marco Tipi: studi e prime esperienze professionali

Nato a Roma nel 1969, Marco Tripi ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. La sua carriera è iniziata nel 1997 presso BNL Multiservizi, dove ha lavorato nella Direzione Marketing. Nel 1999 è entrato nel Gruppo Cos, fondato dal padre Alberto, e nel 2001 è stato nominato Amministratore Delegato. Durante il suo mandato, ha guidato l’acquisizione di Finsiel da Telecom Italia, integrando le attività del Gruppo Cos e Finsiel per formare il Gruppo Almaviva. Oltre ai suoi ruoli aziendali, Tripi ha ricoperto vari incarichi in associazioni di categoria e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’inclusione nella classifica “Ceo Awards 2022” di Forbes Italia.

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Pionieri italiani della digitalizzazione: la storia di Roberto Giacchi

Roberto Giacchi è un nome che abbraccia finanza, telecomunicazioni e digitalizzazione. Dalle sue prime esperienze in KPMG fino alla leadership in Italiaonline, il manager ha dimostrato una capacità unica di guidare trasformazioni aziendali di successo.

Roberto Giacchi

Gli studi e i primi incarichi professionali

Nasce a Torino il 17 gennaio 1968 Roberto Giacchi, professionista esperto in economia e telecomunicazioni, protagonista di un percorso professionale di grande rilievo nel panorama aziendale italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Economia presso l’Università La Sapienza di Roma e ottenuto una specializzazione in Corporate Finance e Financial Investments alla Harvard University, verso la fine degli anni ’90 dà il via alla sua carriera in KPMG, dedicandosi a ruoli di consulenza nelle divisioni auditing e financial. Successivamente, nel 1998, si è unito al gruppo TIM, dove ha svolto un ruolo cruciale nelle attività di M&A per l’espansione internazionale del gruppo in America Latina ed Europa. La sua capacità di coniugare strategia e operatività lo ha portato nel 1999 a Bain & Company, dove ha seguito progetti di rilevanza strategica in settori chiave come telecomunicazioni, tecnologia e private equity, e nel 2005 è stato promosso al ruolo di Partner, riconoscimento del suo contributo alla crescita aziendale.

La nomina come CEO di Italiaonline

Nel 2007, Roberto Giacchi è stato chiamato a guidare il lancio di PosteMobile, il nuovo operatore di rete virtuale di Poste Italiane, conducendo l’azienda verso un rapido successo nel mercato delle telecomunicazioni italiano. Il suo approccio innovativo, basato su una proposta di marketing distintiva e l’integrazione di servizi fintech, ha portato PosteMobile a superare i 3 milioni di clienti già nel 2013. La sua esperienza è poi proseguita in Poste Italiane, dove dal 2014 ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, contribuendo al processo di trasformazione del gruppo e alla sua IPO del 2015. Nel 2018, Giacchi è stato nominato Amministratore Delegato di Italiaonline, dove ha guidato un’importante ristrutturazione e ha puntato al consolidamento nei servizi digitali e all’espansione attraverso acquisizioni strategiche. Oltre ai successi aziendali, ha ricevuto vari riconoscimenti per il suo contributo all’innovazione e alla leadership, tra cui il premio di Amministratore Delegato dell’Anno nel 2020.

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Dagli studi all’estero alla guida di Capgemini: la carriera di Monia Ferrari

Durante tutto il suo percorso Monia Ferrari ha avuto un impatto significativo nel mondo della tecnologia e dei servizi finanziari. Come Managing Director di Capgemini Italia, guida l’azienda verso un futuro più sostenibile e innovativo, grazie anche alla vasta esperienza acquisita in diverse aziende e settori.

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Gli studi e le esperienze all’estero

Attuale Managing Director di Capgemini Italia, leader nella consulenza per la trasformazione tecnologica e di business delle aziende, Monia Ferrari è oggi una delle figure più influenti nel mondo della tecnologia e dei servizi finanziari. Cresciuta negli anni ’70 in Italia, Monia ha intrapreso un percorso formativo che l’ha portata a conseguire una laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Parma, seguita da master in e-business Management e marketing internazionale. La sua carriera internazionale è decollata a New York, dove ha lavorato nel campo della digitalizzazione dei prodotti di consumo. Tornata in Italia nel 2001, ha avviato la sua carriera nel settore IT-bancario, dimostrando rapidamente le sue competenze e capacità.

L’ingresso in Zucchetti e il passaggio a Capgemini

Nel 2004, Monia Ferrari è entrata nel Gruppo Zucchetti, dove ha svolto ruoli chiave nel settore IT, specializzandosi in software per banche e assicurazioni. Successivamente, ha lavorato nel Gruppo AIVE come Responsabile Commerciale per l’area Banking. Con l’acquisizione di AIVE da parte di Capgemini nel 2011, Ferrari è entrata a far parte del team di Capgemini, inizialmente come Responsabile Commerciale del settore Banche. La sua carriera ha subito una rapida ascesa, e nel 2014 è diventata Responsabile della divisione Banking. Dal 2019, guida l’area Financial Services, distinguendosi per la sua visione strategica e le sue capacità di leadership. Dal 2023, Monia Ferrari è alla guida di Capgemini Italia come Managing Director, impegnandosi a guidare l’azienda verso un futuro innovativo e sostenibile, sfruttando la tecnologia per migliorare l’efficienza e l’inclusività dei servizi finanziari. La sua leadership è riconosciuta anche a livello internazionale, come testimoniato anche dalla sua inclusione nella classifica MPW Italia di Fortune del 2023.

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Bernardo Caprotti e il successo di Esselunga: innovazione e crescita

Bernardo Caprotti, figura iconica dell’imprenditoria italiana, è stato il fondatore e il motore di Esselunga, una delle principali catene di supermercati del Paese. Nato ad Albiate il 7 ottobre 1925 da una famiglia con profonde radici industriali nel settore tessile, ha seguito le orme paterne laureandosi in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano. Il destino, però, lo ha successivamente guidato verso un’audace avventura nel mondo della grande distribuzione: la storia raccontata sul portale WikiCeo.

WikiCeo

WikiCeo: l’innovazione di Bernardo Caprotti nella grande distribuzione italiana

Dopo un periodo di studi negli Stati Uniti, dove ha approfondito le tecniche moderne dell’industria tessile e le dinamiche della borsa dei cotoni, Bernardo Caprotti fa ritorno in Italia nel 1952. La sua vita prende una svolta inaspettata quando, nel 1957, ha l’opportunità di partecipare alla fondazione di Supermarkets Italiani, la prima società di supermercati nel Paese, grazie all’iniziativa dell’americano Nelson Rockefeller. L’imprenditore italiano non solo partecipa all’avventura, ma investe i profitti dell’azienda tessile, acquistando le quote di controllo della società che, nel 1961, prende il nome di Esselunga. Sotto una guida determinata, Esselunga cresce rapidamente, aprendo i primi punti vendita a Milano e Firenze. Bernardo Caprotti non si limita a replicare il modello dei supermercati americani, ma introduce una serie di innovazioni che hanno ridefinito il concetto di shopping alimentare in Italia. Dai reparti specializzati ai prodotti biologici, dall’e-commerce ai programmi fedeltà, anticipa le esigenze dei consumatori e trasforma il Gruppo in un punto di riferimento nel panorama della distribuzione italiana.

Bernardo Caprotti: l’uomo, l’arte e l’eredità di Esselunga

Oltre alla sua passione per il business, Bernardo Caprotti era noto per il suo amore per le arti. A Milano, dove visse gran parte della sua vita, accumulò infatti una preziosa collezione di opere d’arte dimostrando un interesse profondo per l’architettura, la pittura e la grafica. Nonostante la sua riservatezza e l’immagine apparentemente distante, era un uomo di poche parole ma con una determinazione inossidabile quando si trattava dei suoi progetti e della sua amata Esselunga. Ha lasciato un segno indelebile nel panorama imprenditoriale italiano, non solo per il successo commerciale di Esselunga, ma anche per il suo carattere intraprendente e la sua visione lungimirante. Alla sua morte, avvenuta il 30 settembre 2016 all’età di 90 anni, è stato ricordato non solo come un uomo d’affari di successo, ma anche come un visionario che ha saputo unire tradizione e innovazione, cultura e impegno imprenditoriale. Come evidenziato sul portale WikiCeo, Bernardo Caprotti viene definito “cosmopolita” e “poliglotta” dalla “figura umana all’apparenza incerta ed esile, ma che in realtà ha la struttura della pietra e il culto del fare e far bene”.

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Wikiceo: tutto quello che devi sapere sul management in Italia

Se vuoi sapere chi sono i manager italiani più influenti, quali sono i settori industriali più importanti in Italia e come si è evoluta l’economia e l’industria del nostro Paese, c’è un sito che fa al caso tuo: Wikiceo è un portale di approfondimento dedicato al mondo manageriale italiano, che offre contenuti interessanti e affidabili su biografie, settori e storia.

Wikiceo, il portale dedicato ai top manager italiani

La mission di Wikiceo

Chi sono i manager italiani che hanno fatto la differenza nel loro settore? Come si è sviluppato il management in Italia nel tempo? Quali sono i settori industriali che caratterizzano il sistema economico italiano? A queste e altre domande risponde Wikiceo, il nuovo portale dedicato alla scoperta del mondo manageriale italiano. Contenuti interessanti e affidabili sulle esperienze formative e professionali dei principali Ceo italiani. La sigla “Ceo” sta per Chief Executive Officer, l’equivalente in Italia dell’Amministratore Delegato. Sul sito è possibile trovare le biografie aggiornate di imprenditori e top manager italiani, così come informazioni sui settori industriali che più di tutti rappresentano la forza propulsiva del Paese, dall’energia fino al settore aerospaziale.

Wikiceo, utile e facile da consultare

Wikiceo è un sito utile e facile da consultare per chi vuole approfondire le tematiche legate al management in Italia. Il portalee offre infatti una ricerca semplice e veloce delle biografie dei manager italiani, divisi per nome, cognome, azienda o settore. Basato sul software libero “MediaWiki”, sviluppato da Wikimedia Foundation per Wikipedia e adottato anche da portali come Wikihow, Wikiceo nasce con l’obiettivo di offrire ai suoi visitatori un’informazione di qualità. Il sito vuole raccontare le storie, le esperienze e le competenze dei manager italiani che hanno contribuito o contribuiscono allo sviluppo economico e industriale del nostro Paese. Dai “Top Manager di sempre” come Gianni Agnelli e Adriano Olivetti ai volti meno noti ma che oggi sono alla guida delle principali realtà del Paese.

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