I nuovi dispositivi della tecnologia mobile e le loro applicazioni stanno rivoluzionando il mondo del lavoro e la relazione degli impiegati con le imprese.
Telelavorare o lavorare a distanza con l’aiuto delle tecnologie, indipendentemente dalla localizzazione geografica dell’azienda, non significa solo lavorare da casa ma prevede anche la creazione di aziende virtuali e di una nuova organizzazione del lavoro. Una caratteristica fondamentale di questo tipo di lavoro è la flessibilità sia nell’organizzazione che nello svolgimento del lavoro vero e proprio. Non si tratta solo di una delocalizzazione dell’attività lavorativa, ma è in realtà molto di più, in quanto il lavoro viene svincolato dallo spazio e dal tempo.
Con smartphones e tablets moderni e veloci le imprese stanno puntando sempre più sulle strategie di mobilità, investendo maggiormente su questi supporti, ma ci si chiede ancora se lavorare in questo modo sia veramente più efficiente.
Si è ancora legati all’idea che chi si reca ogni giorno sul posto di lavoro sia mentalmente portato a eseguire i suoi compiti con maggiore impegno rispetto a chi lo fa a distanza in quanto la comunicazione si fa più debole e la lontananza dai “superiori” influenza negativamente la diligenza. Ma un recente studio dell’università di Stanford, al contrario, rivela che i telelavoratori sono un 13% più produttivi dei loro “colleghi” in ufficio. Sono infatti causa di distensione e non di scarso rendimento le “distrazioni” a cui il campione in esame ammette di essere soggetto. È proprio grazie a queste piccole distrazioni che i lavoratori affermano di poter continuare a lavorare e con maggiore efficacia. Inoltre è emerso che non recarsi sul posto di lavoro fa spendere meno e accresce la soddisfazione professionale.
Sembra dunque che questo modello funzioni veramente anche se non vale per tutte le imprese. Sono necessarie disciplina e auto organizzazione ai fini di creare spazi di lavoro anche a casa propria o in viaggio costruendosi il proprio ufficio mobile grazie a tutta una serie di dispositivi tecnologici. Computer portatili, tablets e stampanti senza fili come le stampanti wireless offerte da Hp vengono incontro a quest’esigenza. Queste ultime infatti permettono di mandare in stampa dei documenti inviando una semplice mail all’indirizzo della stampante, grazie all’innovativo sistema ePrint. Ideali per chi lavora da casa e deve consegnare dei documenti cartacei in ufficio, perché i documenti verranno inviati con una mail alla stampante aziendale.
Continuando il nostro viaggio nel telelavoro, pare che mantenere routines come quella di vestirsi aiuti ad organizzare il tempo e la mente. Un interessante esperimento pilota condotto in Spagna, nei paesi baschi, tra i funzionari della pubblica amministrazione, ha convertito con un decreto il telelavoro in una modalità di lavoro ufficiale. Durante 6 mesi gli impiegati hanno svolto il lavoro da casa per 3 giorni a settimana ed è risultato che togliendosi il pigiama e vestendosi il 70% ha migliorato la propria produttività e la qualità del lavoro si è elevata in un 42% dei casi. Infine l’84% dei telelavoratori ha notato che la capacità di organizzare tempo e lavoro è migliorata dopo l’esperienza.
Ma vediamo un po’ più da vicino quali sarebbero i pro e i contro di questa nuova tendenza. Lavorare a distanza in primo luogo riduce per le imprese i consumi operativi generati dallo svolgere il proprio lavoro nel proprio spazio e con la “propria” energia; permetterebbe inoltre alle aziende di tenersi stretti i talenti che non devono essere fisicamente presenti in ufficio per lavorare. Ancora, si incentiva un lavoro “verde” grazie alla riduzione dell’energia utilizzata negli spostamenti casa-ufficio. Altri aspetti positivi sono come già detto l’ottimizzazione del tempo, la diminuzione delle assenze, salari più alti, nuove dinamiche lavorative, maggiore libertà e una percentuale più bassa di impiegati stressati.
Nuove classi di benefici però portano anche a nuovi tipi di problemi e ostacoli che non erano presenti nel modello tradizionale e che hanno bisogno di nuove soluzioni e strategie. Ad esempio la comunicazione diventa più complicata con persone che si trovano in altri paesi, con lingue, dinamiche, abitudini e orari differenti. Ma il bilancio complessivo sembra mostrare che i punti a favore di questo tipo di lavoro siano di gran lunga più numerosi.
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