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Terna: Flavio Cattaneo, investimenti e burocrazia intervista su Il Sole 24 Ore

In un’intervista a Il Sole 24 Ore, Flavio Cattaneo invita a cambiare le regole di base della burocrazia italiana che frena gli investimenti di sviluppo. Terna contribuisce in modo significativo al miglioramento del sistema infrastrutturale italiano ed i suoi sforzi rischiano di essere vanificati da una burocrazia immobilizzante. Cattaneo ha ottenuto largo consenso alle sue dichiarazioni da parte di politici ed imprenditori. “Il federalismo non deve essere un tabù” hanno dichiarato Romani (Pdl) e Boccia (Pd). Galimberti della Confcommercio afferma: “Se riuscissimo ad abbattere il costo della burocrazia (60 miliardi di euro all’anno) avremmo un aumento del pil di 1,7%.

La presa di posizione dell’ad di Terna Flavio Cattaneo (Intervista al Sole 24 Ore “La burocrazia frena gli investimenti in Italia”) ha già ottenuto un risultato, quello di mettere d’accordo politici e imprenditori sul tema. Il consenso alle sue dichiarazioni è stato infatti più che bipartisan, pressoché totale.

Sul fronte politico, ad esempio, da registrare gli interventi a sostegno sia di Paolo Romani, deputato Pdl ed ex ministro dello Sviluppo nel Governo Berlusconi, che di Francesco Boccia, responsabile economico del Pd. Il primo, infatti, in particolare ”dà ragione” al top manager che invita a cambiare le regole di base, a cominciare dalle norme che riguardano il titolo V della Costituzione, perché il ”federalismo non deve essere un tabù”. ”Avendo inserito più di 30 materie concorrenti in Costituzione – dice Romani – significa avere bloccato e burocratizzato qualsiasi autorizzazione in questi settori. Quindi, il federalismo non può essere l’alibi per bloccare gli investimenti in settori così importanti”.

Più esplicito ancora il secondo, Boccia, quando dice che ”con me Cattaneo sfonda una porta aperta. Ho sempre detto che l’energia è una di quelle materie che hanno sbagliato a delegare alle Regioni. Ricordo che nel 2001, sulla riforma del Titolo V della Costituzione, feci un forte intervento critico sulle materie concorrenti. A distanza di 12 anni, abbiamo trasformato i tribunali nei luoghi della mediazione. E’ evidente che l’allarme dell’ad di Terna non lo si risolve con una norma, ma avendo il coraggio di tornar indietro rispetto a una pessima riforma”. Boccia aggiunge poi che “se non si sa chi ha la regia, il potere resta nelle mani della burocrazia”.

In sintonia anche la Lega, per voce di Manuela Dal Lago, presidente leghista della commissione Attività produttive della Camera. Dal Lago si sofferma meno sul tema federalista e di più su quello della burocrazia vera e propria. “’In Austria – ha detto – in 15 giorni si apre un’impresa. Da noi tra tutti i controlli che uno deve passare, tutti gli enti che devono dare un parere…”. Senza dimenticare, per fare un esempio, “le difficoltà degli imprenditori emiliani che sono stati colpiti dal terremoto”.

Sul fronte imprenditoriale, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, Paolo Galimberti, si è detto d’accordo con la presa di posizione di Cattaneo, secondo il quale la burocrazia frena gli investimenti e bisogna superare ‘pastoie e veti’. “Se riuscissimo ad abbattere il costo della burocrazia (60 miliardi di euro all’anno) – dice Galimberti – avremmo un aumento del pil di 1,7% e tutti sanno quanto per noi questo aumento del Pil possa essere importante. Non c’è dubbio che la burocrazia sia un problema”.

FONTE: Terna

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