Un piano da oltre 6 miliardi nei prossimi cinque anni per diventare «l’hub elettrico» dell’Europa: “Il Sole 24 Ore” intervista l’AD e DG di Terna Luigi Ferraris.
Terna, il Piano 2019-2023: “Il Sole 24 Ore” intervista l’AD e DG Luigi Ferraris
Se l’Italia punta a raggiungere al 2030 quasi il 60% di produzione coperta da rinnovabili e si candida a diventare “‘hub elettrico” dell’Europa, “il nostro ruolo sarà ancora più cruciale nell’assicurare la piena integrazione delle fonti verdi garantendo, al tempo stesso, l’adeguatezza e la sicurezza del sistema“. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris lo ribadisce in un’intervista a “Il Sole 24 Ore”, in cui parla del piano da oltre 6 miliardi nei prossimi cinque anni, il più alto di sempre nella storia del Gruppo, che punta a rinforzare ulteriormente la rete elettrica italiana. Una “consistente mole di investimenti, con un impegno annuo di 1,2 miliardi” nello sviluppo della rete elettrica, chiamata oggi a sostenere la transizione energetica e supportare in modo via via crescente l’integrazione delle fonti rinnovabili. Una “forte attenzione” che, come spiega Luigi Ferraris, si traduce anche nella creazione di “15mila nuovi posti di lavoro tra diretti e indiretti per l’economia nazionale, è guidata dalla trasformazione in atto“.
Luigi Ferraris a “Il Sole 24 Ore”: Terna al lavoro per una rete sempre più moderna e intelligente
Nell’intervista a “Il Sole 24 Ore”, l’AD e DG di Terna Luigi Ferraris sottolinea come negli ultimi anni le trasformazioni subite dal sistema elettrico impongano “una rete sempre più intelligente in cui la velocità e l’esecuzione diventano un elemento chiave“. Non a caso il Gruppo ha deciso di investire su questo fronte 700 milioni dei 6,2 miliardi definiti nel Piano che prevede inoltre “anche la realizzazione e l’apertura di 8 innovation hub, per sviluppare e testare nuove idee al servizio della rete elettrica, nei siti in cui siamo già presenti“. Luigi Ferraris evidenzia inoltre come il confronto con le comunità locali sia diventato “un driver strategico per Terna e ci ha spinti ad adottare il modello della progettazione partecipata“. E il Gruppo guarda anche all’estero, a “tutte le opportunità che possono presentarsi e che comportino bassi profili di rischio ed esborsi contenuti“. Il Piano prevede 300 milioni di investimenti per ulteriori iniziative oltreconfine, focalizzate sostanzialmente sull’America Latina, ma “se ci saranno occasioni di sviluppo altrove, a cominciare dall’Africa, magari in partnership con altri player, siamo pronti a valutarle“.
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