Al via in Veneto la sperimentazione “IoT 4 the Grid”: circa 500 sensori installati sulla rete elettrica per il monitoraggio e la raccolta dati, che come illustrato dall’AD e DG di Terna Luigi Ferraris, saranno sfruttati dalle “istituzioni che operano a tutela del territorio con enormi vantaggi per le comunità locali”.
Terna sperimenta in Veneto il sistema “IoT 4 the Grid”: l’AD e DG Luigi Ferraris sottoscrive il Protocollo d’Intesa
Terna sceglie il Veneto per sperimentare un innovativo sistema integrato di raccolta, misura ed elaborazione real-time dei dati di funzionamento delle linee elettriche presenti sul territorio. Il progetto è al centro del Protocollo d’Intesa siglato lo scorso 18 febbraio a Palazzo Balbi dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris insieme al Governatore della Regione del Veneto Luca Zaia. Un intervento pioneristico quindi, che permetterà al Gruppo di raccogliere e analizzare real-time informazioni fondamentali per una maggiore sicurezza e flessibilità del sistema elettrico regionale. Dopo la tragedia di Vaia e il blackout di Cortina nel 2013 dovuto a una potente nevicata, il Veneto ha messo in piedi un modello unico di monitoraggio del territorio e, come ricordato dal Presidente della Regione, il supporto di Terna “dal punto di vista della Protezione Civile per noi significa tantissimo”. Luigi Ferraris guarda invece all’accordo come “una ulteriore occasione per aumentare la sicurezza e la sostenibilità della rete elettrica regionale”.
Luigi Ferraris: i benefici dell’innovativo sistema di monitoraggio ambientale in Veneto
Nell’evidenziare il valore del progetto di monitoraggio ambientale avviato in Veneto, l’AD e DG di Terna Luigi Ferraris si è focalizzato sullo scenario attuale: “La transizione energetica in atto impone nuove sfide e rende la gestione della rete sempre più complessa e articolata; mettere tali sistemi innovativi a fattore comune con le istituzioni che operano a tutela del territorio, significa creare una nuova consapevolezza tecnologica con enormi vantaggi per il sistema elettrico e le comunità locali”. Sono 500 i sensori installati ad oggi su 26 linee nelle zone di Belluno, Verona e Vicenza con benefici, ad esempio, in merito alla riduzione dei disservizi del servizio elettrico. Il monitoraggio avviene ogni 15 minuti, ma le tempistiche possono essere ulteriormente ridotte. L’utilizzo delle IoT Box, grazie alla capillare diffusione delle infrastrutture elettriche sul territorio, consente inoltre di aumentare in maniera significativa la capacità di osservazione dello stato della rete elettrica e di garantire efficienza nella gestione e maggiore tempestività di intervento in caso di necessità. “Le informazioni che rileveremo non serviranno solo all’operatore di rete, ma saranno di utilità plurima” ha aggiunto inoltre Luigi Ferraris: basti pensare ai vantaggi derivati dal monitoraggio di aree a rischio frana, alla protezione da fenomeni meteo avversi e al monitoraggio della qualità dell’aria.
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