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Traduzione sussurrata, quando utilizzarla

Tra i tanti modi e tecniche di traduzione una delle più diffuse è la cosiddetta sussurrata o chuchotage (dal francese che appunto significa: sussurrare). È un tipo di traduzione simultanea utilizzato in conferenze o riunioni ristrette, senza l’aiuto delle cabine di traduzione o di altri dispositivi elettronici. È l’interprete che sussurra all’orecchio dell’ascoltatore la traduzione di ciò che sta dicendo l’oratore.

I traduttori ed interpreti professionisti consigliano questa tipologia di traduzione chuchotage per un massimo di 3 o 4 persone con l’ausilio di 2 interpreti per una giornata di lavoro intera.

La modalità di traduzione sussurrata all’orecchio del partecipante richiede da parte dell’interprete la maggior quantità di informazioni possibile riguardo l’ambiente in cui si svolgerà l’incontro che richiede la sua presenza e le aziende, i rappresentanti governativi o le organizzazioni internazionali coinvolte nella conferenza per permettergli di impostare il suo lavoro nel migliore dei modi, sia rispetto alla posizione da assumere nella sala, perché deve stare vicino al proprio assistito in modo da potergli parlare all’orecchio ma allo stesso tempo non deve dar fastidio agli altri partecipanti, insomma la sua presenza è fondamentale ma necessita discrezione.

Possiamo dire quindi che l’attività dell’interprete durante la traduzione sussurrata è tra le più difficili ed impegnative che un professionista si trova a dover affrontare e che mette alla prova la sua esperienza, preparazione e professionalità coinvolgendolo totalmente come prestatore di servizi necessari alla buona riuscita dell’incontro, conferenza o riunione che sia, pur non essendo coinvolto in prima persona con le finalità della riunione. Un lavoro impegnativo per l’interprete quello della sussurrata ma sicuramente tra i più sfidanti e professionalizzanti.

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