La caduta dei capelli è un problema in continuo aumento di cui sono vittime sia uomini che donne. Certamente rispetto al passato possiamo oggi fare affidamento a diverse tecniche di trapianto che ormai hanno fatto passi da gigante permettendo di affrontare il problema. I primi metodi utilizzati per il trapianto di capelli erano molto più traumatici in quanto richiedevano di prelevare strisce di cuoio capelluto dalla nuca richiedendo una lunga convalescenza e lasciando notevoli cicatrici al paziente. Per fortuna nel campo sono stati fatti passi da gigante e da un po’ di anni viene utilizzata una tecnica molto meno invasiva per i pazienti ovvero l’autotrapianto fue. opera su singole unità follicolare che prelevate dalla nuca che vengono poi rimpiantate nella zona povera con un unico strumento. La novità di questo tipo di tecnica è che non prevede procedure come “strip extraction” o “hair plugs” evitando dunque sia di effettuare tagli e rimozioni di pelle dallo scalpo, e non prevede l’impianto di capelli innaturali. La strip extraction è allo stesso livello di qualsiasi operazione che necessita di un chirurgo plastico e dell’anestesia. Perciò per essere sottoposti ad essa è necessario un ricovero in ospedale con i relativi costi e consiste nel taglio di nervi e distruzione di importanti vene dello scalpo. La tecnica prevede il prelievo dalla nuca di una lunga striscia di cuoio capelluto tagliando fra nervi e vene, per poi essere ricucita e guarita in 30 giorni. Questa operazione avviene in più sedute a distanza di nove mesi l’una dall’altra e non garantisce sempre ottimi risultati. Per fortuna questo tipo di pratica sembra essere decisamente superata e rimpiazzata dalla f.u.e.. Nessun dolore o cicatrice e risultati garantiti questa è la marcia vincente della f.u.e..
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