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Turismo a codice rosso

Se si parla di vacanze non si può far a meno di affacciarsi all’attualità e a fatti ed episodi che accadono realmente nella quotidianeità, per tale ragione chiunque si appresti a compiere un viaggio deve essere anche a conoscenza del fatto che esistono i cosidetti viaggi pericolosi, ossia i luoghi turistici da evitare.

Tutto ciò rientra a far parte della proposta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al turismo, Michela Vittoria Brambilla, la quale, afferma che anche le mete turistiche comuni come l’Egitto e la Grecia possono risultare luoghi pericolosi allo stesso turista che ignaro del pericolo pensa di potersi godere una semplicissima vacanza all’insegna del divertimento.

A tal proposito bisognerebbe radiare dall’albo delle mete vacanziere località come la Somalia, l’Etiopia, la Costa d’Avorio, il Sudan e Haiti, che ad un qualsiasi turista sembrerebbero mete comuni. Il quesito riassuntivo che si pone alla questione è questo: bisogna richiedere davvero il serio e rigido intervento delle agenzie viaggi e dei tour operator per tracciare una linea di confine fra “località si e località no” o si tratta solo di un falso allarme e di un eccessivo ed inutile controllo?

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