A Udine in un procedimento di esecuzione immobiliare accade qualcosa di incredibile, coloro che leggeranno questa notizia accosterebbero l’accaduto a una città del Sud invece no è successo nel Friuli Venezia Giulia
Era l’inizio del 2004 quando due coniugi ambedue sotto procedura fallimentare chiedono un finanziamento per l’acquisto dell’abitazione di Euro 150.000,00 e in un paese normale una Banca visto l’utilizzo delle informazioni in loro possesso incluso lo strumento di rating “BASILEA” non dovrebbe finanziare la coppia, uso il condizionale non dovrebbe perchè contrariamente alle regole ” eroga il Mutuo“!, invece in questa tranquilla cittadina del NordEst per questo Istituto di Credito locale la normativa che regola la concessione abusiva del credito (la Cassazione si è espressa con chiarezza così come la Corte di Giustizia Europea) viene dimenticata .
Per mantenere in vita i due coniugi la Banca fà seguire una serie di finanziamenti fino al 2012 quando per un ritardo di 6 rate del Mutuola Banca dà inizio al procedimento di pegnoramento svendendo l’immobile all’asta.
Nei giorni scorsi anche il Messaggero Veneto in data 14 Giugno dà la notizia, la proprietaria dell’immobile pur cercando di far valere i suoi diritti anche denunciando la Banca alla Procura della Repubblica di Udine assisteva inerme a questa enorme ingiustizia, restando inascoltata e senza alcuna via d’uscita “dichiarava di voler lasciare l’immobile solo Morta”
(Difficilissimo in Friuli che i giornali affrontino questo grave fenomeno, in Friuli non si parla di USURA BANCARIA, silenzio assoluto tutti convinti che il problema non gli appartenga) eppure dai rapporti analizzati ad oggi ho constatato che nel 90% delle perizie effettuate risultano anomalie ad iniziare dai rapporti di conto corrente a finire con i mutui fondiari.
In questo momento la signora è riuscita a ricevere un’ulteriore proroga ma visto le numerose anomalie su altri Mutui accesi da questo Istituto di Credito locale ai coniugi e i conti correnti analizzati si spera che la vicenda non finisca così visto l’esposto presentato dalla Signora presso la Procura di Udine.
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