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Un calcio alla sicurezza da parte del governo.

I provvedimenti di semplificazione dell’attuale governo stanno toccando diversi campi, tra i quali c’è anche il mondo il lavoro. La sicurezza nei cantieri, i corsi di sicurezza per il lavoratori e tutte le misure che dovrebbero combattere gli incidenti non dovrebbero però diventare materiali di semplificazione. Semplificazione, infatti, molto spesso e soprattutto in Italia si traduce con superficialità e con leggerezza.

Il provvedimento di cui si parla è quello che permette alle imprese italiane una riduzione dei controlli in materia di sicurezza del lavoro se possiedono una certificazione di qualità. Le forze sindacali e alcune partiti politici sono partiti all’attacco e hanno condannato questa misura, ritenendo che questa semplificazione non porterebbe a una riduzione dei controlli ma a una loro soppressione.

Questa misura accorpando la sicurezza sul lavoro a un generico certificato di qualità non garantirebbe i lavoratori. Le certificazioni di qualità cui fa riferimento il decreto sono infatti relative a controlli di qualità in generale e non specificamente relativi alla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Anche l’unico operaio sopravvissuto all’incendio della Thyseen Krupp si scaglia contro il decreto soprattutto a proposito del passaggio che parla di collaborazione amichevole con i soggetti controllati per far si che non avvengano situazioni irregolari.

Questo decreto e questo approccio al problema potrebbero causare un brusco arresto alla lotta contro gli incidenti sul lavoro. Non si può semplificare quando si parla della vita dei lavoratori e non si possono semplificare delle leggi che dovrebbero garantire sicurezza.

L’unica speranza è che le pressioni producano risultati e riportino la situazione alla normalità.

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