Cinque tappe e 60,7 km da correre in cinque giorni
Tra conferme e tracciati inediti si corre tra paesaggi da fiaba, sulle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità
Ad ogni tappa un tempo “ideale” e in palio un paio di scarpe Tecnica per chi ci andrà più vicino
Quest’anno un evento anche per i più piccoli
Si continua a lavorare alacremente in Val di Fassa (TN) per tirare a lucido paesi e boschi in vista dell’arrivo di una nuova edizione della Val di Fassa Running, il giro podistico della valle trentina che in cinque tappe per suole resistenti attraverserà i luoghi incantati della cultura ladina.
Assieme al team di appassionati e di numerosi volontari, il “comandante in capo” Francesco Cincelli sta disponendo gli ultimi ritocchi. Le tappe di questa edizione andranno in scena dal 23 al 28 giugno con gran finale sull’Alpe Lusia.
Il sipario si aprirà ad Alba di Canazei il 23 giugno, con 10,8 km con partenza e arrivo dal Tobià del Zeli. Si parte sull’asfalto per un primo tratto, quindi si passa su ciottolato e sentiero boschivo che si inerpica per circa 3 km al 12-15% per poi spianare prima di una ripida discesa. Sebbene siano richieste prudenza e ginocchia forti, il fondo è stato sistemato negli ultimi anni per ridurre al minimo il rischio di qualche scivolone. A questo punto si spunta nuovamente su sentiero che digrada sul finale in asfalto. In questa prima giornata, vero banco di prova per le “truppe di montagna” attese al via, si attraverseranno le piccole località di Lorenz e Vera e l’abitato di Penia. Se la giornata regalerà anche il sole lo spettacolo del Gran Vernel sarà ancora più indimenticabile.
Il giorno successivo, per impedire l’accumulo di acido lattico e sbloccare anche le gambe dei corridori “diesel”, ci sarà l’inedita tappa di 10,7 km a Campitello con una ripida salita al 18% nel primo chilometro. Si tratterà solo di un riscaldamento perché subito dopo il terreno si inclina ulteriormente e volge al 25% per circa un chilometro e mezzo. In parte, la prova incrocia il vecchio percorso della Uppa su pian pian, altra podistica di queste zone. Per fortuna non è tutta così e dopo il muro il tracciato spiana per poi guardare in giù dalla Baita Micheluzzi verso il paesino caratteristico di Pian e quindi all’arrivo, nuovamente a Campitello. La cartolina della giornata sarà rappresentata dagli scorci sul Sassolungo.
Nel day 3 le gambe faranno già male, ma per un po’ di riposo bisognerà ancora attendere. La sveglia mattutina per i corridori suonerà a Campestrin alle 9.30, anche per quelli che al via saranno ancora assonnati. Nel tracciato di giornata sono posti 13,2 km tra prato, sentiero forestale e un breve tratto finale di asfalto. È questo, forse, il legante ideale tra i paesi di Campestrin, Fontanazzo, Campitello e Mazzin. I podisti si lanceranno prima verso Campitello per poi portarsi in quota lungo il sentiero della Crous. A questo punto il tracciato si attesta su un gradevole saliscendi sopra Fontanazzo che arriva ad un guado – noto ai runners – sia chiaro, “al salto”.
Mercoledì 26 giugno il tour si concederà una pausa. Con gli adulti a riposo, si scateneranno i piccoli che nel pomeriggio potranno provare ad emulare i corridori più grandi nella Val di Fassa Running Baby. Per loro è stato ideato un mini-tracciato ad anello di circa 1 km tra Pozza e Pera di Fassa che si concluderà per la grande gioia di tutti con un dolce Nutella party.
Di rientro dal riposo, sarà il turno delle due tappe conclusive in cui chi sarà riuscito a ricaricare al meglio le batterie avrà qualche chance in più per cercare l’abbrivio. Nella penultima prova di 14 km, la quarta, si partirà da Soraga, nei pressi dell’omonimo lago, salendo senza eccessive pendenze su strada forestale che lascerà godere della splendida vista sui gruppi del Catinaccio e del Latemar. Anche se non impegnativa, ma lunga, la discesa che segue potrebbe fungere da frullatore per le gambe già provate dei runners, qualcuno potrebbe spendere qualche energia di troppo quando la cronotabella segnerà ancora il mancare di una tappa, e non stiamo parlando di quella più leggera.
Eccoci allora al gran finale, quello del “tappone del Lusia”, una salita che porta alla mente i versi di Catullo quando scriveva “Odio e amo. Per quale motivo io lo faccia, forse ti chiederai. Non lo so […]”. 12 km, 1.000 m/dsl e una pendenza costante tra il 6 e l’8%. Qui si decide tutto e chi punta alla vittoria sa quello che vuole fare. Dopo un inizio su fondo prativo, appena fuori Moena, si imbocca una forestale fino al culmine in località Le Cune, seguendo l’inedito sentiero Troi del Buro. A detta degli organizzatori il tratto di bosco che qui troveranno i corridori evoca immagini fiabesche, ma ben altre immagini vedranno a questo punto gli stremati scalatori. Giunti sulla cima sarà tutto vero: la Val di Fassa Running sarà ufficialmente conclusa! Nel frattempo gli organizzatori hanno attributo ad ogni tappa un “tempo ideale” di percorrenza; i due atleti agonisti, un uomo e una donna, che più si avvicineranno a questo tempo porteranno a casa l’utile premio offerto da Tecnica: un fiammante paio di scarpe. Non c’è da stupirsi che alla fine della Val di Fassa Running qualcuno ne abbia bisogno…
Info: www.valdifassarunning.it