Citigroup salvata a un passo dal baratro
A sostegno del mercato finanziario americano la banca emittente USA ha da poco annunciato un altro piano di intervento eccezionale. Si tratta in sostanza di due programmi per un impegno complessivo di 800 miliardi di dollari per i prestiti ipotecari dei consumatori su cui la Fed sta cercando di intervenire per stabilizzare i mercati.
Recentemente il governo americano ha poi dovuto prendere sotto la sua ala protettrice il colosso finanziario USA Citigroup. Si è così evitato il crollo di quello che finora veniva considerato il maggior istituto finanziario a livello mondiale solo grazie a un piano di aiuti per un valore di 326 miliardi di dollari, di cui 306 miliardi sono rappresentati da garanzie. C’è stata poi l’incertezza provocata dall’attesa della risposta del governo americano alla richiesta di aiuto delle tre grandi case automobilistiche Ford, General Motors e Chrysler. La vittoria di Obama alle elezioni presidenziali ha sostenuto per un po’ i mercati, ma l’euforia è durata ben poco.
L’organizzazione per la collaborazione e lo sviluppo economico (OECD) ha infatti recentemente rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’area euro, così come per gli USA e il Giappone, prevedendo un periodo di recessione. Anche l’ultima riunione dei Paesi membri del G20 non è riuscita a ridare fiducia ai mercati perché si è conclusa senza che sia stata presa alcuna decisione concreta su come intervenire per battere la crisi. Qualche speranza viene però dal salvataggio di Citigroup da parte del governo americano.
Alla fine di novembre si è così assistito a un leggero recupero del Dow Jones Industrial Average (DJIA) che però ha chiuso comunque con una marcata perdita del 5,3 per cento su base mensile.
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