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Vignale: Norme anticasta nell’anagrafe degli eletti

Pronto un emendamento che inserisce norme anticasta all’interno del PDL n. 312 di istituzione dell’anagrafe degli eletti. Il provvedimento sarà votato la prossima settimana in Consiglio Regionale.

È stata votata oggi in Commissione la proposta di legge n. 312 “Istituzione dell’anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo della Regione e del sistema informativo sul finanziamento e sulla trasparenza dell’attività dei Gruppi consiliari”.

Questo vuol dire che il Consiglio regionale riuscirà a istituire l’anagrafe degli eletti entro il 23 dicembre 2012 così come dettato dal Decreto – legge 10 ottobre 2012 n. 174 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012), convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Poiché l’anagrafe degli eletti rappresenta uno strumento per rendere più trasparente la Regione credo opportuno che anche le società partecipate, soggetti in cui il controllo dei cittadini è praticamente impossibile, utilizzino questo mezzo non solo per la pubblicazione degli incarichi ma rendere più cristallina e accessibile la loro gestione. Per questo motivo il gruppo regionale di Progett’Azione chiederà al Consiglio di fare un passo in avanti e inserire all’interno della proposta di legge norme più stringenti per quanto riguarda le nomine in enti e società regionali.

In un momento di profonda crisi sociale e di sfiducia verso la classe politica è arrivato infatti il momento di offrire ai cittadini trasparenza totale e con effetto immediato in tutte le articolazioni della macchina regionale.

Per questo motivo, presenterò un emendamento anticasta che renderà più restrittivi – con effetti retroattivi per tutti i nominati – i parametri di nomina all’interno di enti, agenzie e società regionali introducendo, per la prima volta in Piemonte, l’impossibilità di assegnare cariche a parlamentari, sindaci, presidenti, assessori e consiglieri di Provincia e Regione ai loro coniugi o parenti o ai loro consulenti o collaboratori dei gruppi consiliari. Attraverso il voto della nostra proposta si sancirà in modo univoco la basilare distinzione tra eletti e nominati mettendo una volta per tutte fine all’intreccio tra politica e società pubbliche.

Questi emendamenti, se votati, metteranno fine, una volta per tutte, al malcostume oramai radicato di alcuni di utilizzare le partecipate come strumento di collocazione lavorativa per ex politici o loro parenti e permetteranno al Consiglio e a tutti i colleghi regionali di dare un esempio di etica politica ai cittadini.

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