Lo stress lavoro correlato è un disturbo molto frequente e grave, che colpisce più della metà degli occupati nei paesi europei. Anche se viene spesso sottovalutato e trattato solo come un lieve scompenso psicologico, si tratta in realtà di una vera e propria malattia lavorativa, che provoca danni all’economia e anche alla salute di chi ne è affetto.
Un lavoratore che soffre di questo disturbo, solitamente, costa di più all’azienda in termini di assenteismo, malattie retribuite e abbassamento della produttività, oltre che della qualità del lavoro. Per il lavoratore i danni sono molto ingenti, e sono pagati con un abbassamento generale della qualità della vita e con lo sfociare in altre malattie ancora più gravi come la depressione, disturbi cardiocircolatori (compreso l’infarto e l’ipertensione arteriosa), l’ictus, gastriti e ulcere.
Per vincere lo stress lavoro correlato, il datore di lavoro può attuare varie strategia. Per prima cosa, può rivedere l’organizzazione aziendale, individuando i “colli di bottiglia” e le storture che portano alcune persone ad essere sovraccariche o a non poter gestire con serenità il proprio lavoro.
Spesso si lavora per urgenze e si tende invece a rimandare una seria pianificazione aziendale, la sola che potrebbe garantire una razionalizzazione della gestione delle risorse umane e una migliore efficienza di tutti i passaggi produttivi/organizzativi.
Va valorizzato il concetto di accountability, ovvero l’assegnazione di responsabilità e ruoli certi, in modo che ogni dipendente sappia dove arrivano le sue competenze, le sue responsabilità e anche dove si ferma il suo campo. Assegnando ruoli certi, ogni dipendente saprà anche dove indirizzare le richieste che non può soddisfare, impedendo al flusso produttivo di fermarsi al primo ostacolo.
In secondo luogo, bisogna garantire ai dipendenti dei momenti di riposo e recupero che possano ridare respiro e permettere di riprendere il lavoro come o meglio di prima. Questo significa anche non impedire ai dipendenti di andare in ferie o di prendere permessi se ne hanno diritto, così come accontentare le richieste di maggiore flessibilità che possono provenire, ad esempio, da chi ha anche compiti di assistenza familiare o studia per conseguire una laurea o un diploma professionale.
Infine, non vanno dimenticati i momenti di svago e relax anche in ufficio. la pausa pranzo, ad esempio, è un importante momento di recupero: i datori dovrebbero evitare di far mangiare i dipendenti davanti allo schermo ed evitare che qualcuno salti il pranzo per lavorare. Svolgere il lavoro nel proprio tempo a disposizione dovrebbe essere un imperativo morale, e di conseguenza le pause andrebbero valorizzate. Come è scritto su un sito dedicato al calcio balilla, si può anche trovare un passatempo divertente che unisca tutto il personale e che sia uno strumento di team building, oltre che di relax per tutti. Il biliardino ne è un esempio eccellente, perché non solo consente di divertirsi tutti insieme riducendo i conflitti, ma aiuta a fare un po’ di movimento e a rompere rispetto alla sedentarietà del lavoro d’ufficio, allenta la tensione emotiva, scarica lo stress e prepara a rientrare al lavoro con più energia, grinta ed entusiasmo.
Ovviamente il calciobalilla è solo uno dei possibili esempi, a cui potrebbero aggiungersi le passeggiate all’aria aperta, dei giochi di società, un telefilm divertente da guardare tutti insieme o due chiacchiere al bar fuori l’edificio (quest’aspetto è molto importante perché aiuta effettivamente a “staccare”).
Oltre al datore di lavoro, anche lo stesso lavoratore dovrebbe essere consapevole dei rischi che corre se lo stress aumenta in modo insostenibile. Egli dovrebbe perciò essere in grado di risolvere i conflitti prima che sfocino in un clima troppo teso, collaborare con i colleghi in modo proattivo, lasciare i problemi personali a casa evitando che contaminino il suo umore quando è al lavoro. Il primo strumento per riuscire in questa impresa è l’informazione, per cui ogni dipendente dovrebbe ricevere opuscoli o materiali informativi, quando non seguire addirittura corsi mirati, per vincere lo stress lavoro correlato!
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