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WINE DESIGN: Torna ad ottobre il corso di POLI.design: riti, oggetti e territori per creare sistema attorno al vino

La via italiana verso il successo nei mercati esteri 

 

E’ di pochi giorni fa la notizia che lo champagne entra di diritto nell’elenco dei siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Stessa sorte è toccata in passato alle colline tra Langhe, Roero e Monferrato, sottolineando a livello mondiale l’importanza della filiera produttiva vinicola e dei suoi territori.

E’ in risposta a questo potenziale e per colmare una lacuna nell’offerta formativa specialistica che POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, lancia la II edizione di Wine Design, il primo Corso di Alta Formazione dedicato al progetto del “sistema vino”.

Un mix di lezioni frontali, esercitazioni, workshop progettuali, visite in cantine e aziende vinicole pensato per formare il cosiddetto Wine Designer. Una nuova figura professionale capace di comprendere il fenomeno del vino in tutti i suoi aspetti, di gestire processi di progettazione complessi, di coordinare competenze molto diverse tra loro, al fine di migliorare la capacità di risposta, progettuale e culturale, alla domanda di tutti gli attori della filiera. In sintesi, un Designer in grado di finalizzare le potenzialità di business del settore vino.

Ma cosa vuol dire, oggi, analizzare il “fenomeno vino” in ottica sistemica? Il vino segue gli stessi processi di “senso” di tanti altri prodotti che sono parte di una narrazione che va ben oltre le qualità intrinseche del prodotto stesso. I consumatori avvertono la necessità di instaurare un legame con il prodotto, puntando sul vissuto, sull’esperienza, sulle storie che vi sono associate e il vino si presta particolarmente a creare un feeling con le persone introducendole nella realtà dei luoghi in cui nasce, nel talento, nella produzione e nella narrazione di una storia autentica che lo rende unico e riconoscibile.

Per tornare al caso champagne, per esempio, è stato calcolato che l’inclusione nella prestigiosa lista del World Heritage Fund porterà, da sola, ad aumentare di circa il 20% il turismo nella regione. Per citare un caso italiano, invece, basta ricordare che nel 2014, grazie alle politiche consortili che ne hanno promosso qualità e diffusione, il Prosecco ha superato a livello mondiale lo champagne francese nelle vendite oltreconfine. Sembra dunque che la capacità di fare sistema attorno al vino rappresenti un’occasione di business e la via d’accesso principale per il successo nel mercato internazionale del settore.

Il corso di POLI.design si propone dunque di fornire tutti gli strumenti necessari per la creazione e la promozione del “sistema vino” affrontando tre macro sezioni tematiche:

  • Lifestyle, l’ambito della relazione tra vino, cultura, consumo, ritualità e mercati emergenti;
  • Branding, la disciplina propriamente dedicata al progetto della comunicazione;
  • Experience, il settore che analizza da vicino gli spazi e i luoghi della produzione, della trasformazione e del consumo del vino.

Il vino e la sua cultura verranno studiati come ambito di senso e scenario di opportunità progettuali e di innovazione sotto diversi punti di vista: il prodotto, la sua trasformazione e conservazione, la sua distribuzione, il suo consumo pubblico e privato. Ma anche gli “oggetti di scena”, le implicazioni culturali, il rapporto con il territorio e le comunità locali, l’immaginario, lo stile di vita.

Dalla testimonianza diretta di alcuni ex partecipanti, emerge chiaramente l’interesse per questo tipo di approccio, che offre ai partecipanti una visione a 360° sull’universo vino. Diego Sala, architetto e CEO di uno studio di grafica e comunicazione, ad esempio, ha apprezzato l’analisi integrata dei diversi temi: “il punto debole del metodo utilizzato da altri corsi è quello di trattare separatamente i singoli aspetti del mondo del vino, ma di non offrire una visione d’insieme. L’introduzione del punto di vista del design, progettuale e analitico, inoltre, ha arricchito enormemente l’esperienza, stimolando i partecipanti alla creatività”.

Dello stesso avviso Elisa Tonghini, laurea in Design di Interni e attualmente collaboratrice di un’agenzia di comunicazione integrata: “offrendo una panoramica globale sul mondo del vino, il corso forniva allo stesso tempo competenza, specializzazione e una visione multidisciplinare: una strategia completa, insomma. Penso, inoltre, che il corso, attraverso una prospettiva più ampia, possa costituire un’ottima preparazione anche per chi intende intraprendere un nuovo tipo di professione, quella del wine designer”.

Il corso ha una durata complessiva di 160 ore, ed è composto da 100 ore di lezioni teoriche, 20 ore di mini-workshop e 40 ore di main workshop.

I contenuti teorici vengono erogati in forma di e-learning (in italiano e in inglese). Questa modalità prevede che ogni studente abbia la possibilità di accedere ad un’area riservata della piattaforma e-learning, dove visionare i contenuti delle singole lezioni, completare i test o le esercitazioni e consultare contributi extra.

L’inizio delle lezioni del Corso di Alta Formazione in Wine Design è previsto per il 9 ottobre 2015.

L’ammissione, per un massimo di 30 iscritti, è subordinata ad una selezione preventiva attraverso CV e lettera motivazionale.

 

Per informazioni

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design (Consorzio del Politecnico di Milano)

via Durando 38/A – V Piano – 20158 Milano

tel. (+39) 02.2399.7208

e-mail: [email protected]

[email protected]

www.polidesign.net/winedesign

 

Press Contact:

Ufficio Comunicazione POLI.design

Tel. (+39) 02.2399.7201

[email protected]

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